E' stato messo a punto dalla Fondazione italiana endometriosi: garantisce un'azione antinfiammatoria potenziata
Nuove frontiere per il contrasto all'endometriosi. Le donne colpite dalla patologia, 3 milioni circa in Italia ma la cifra è sottostimata, hanno oggi a disposizione un'arma in più per combattere il dolore: un nuovo integratore, messo a punto dalla Fondazione italiana endometriosi, garantisce un'azione antinfiammatoria potenziata, permettendo di abbattere i principali sintomi della malattia: infiammazione, crampi, pancia gonfia e stanchezza cronica. Se infatti una dieta equilibrata contribuisce alla riduzione dei dolori pelvici, con l'assunzione del più recente integratore, associato a una corretta alimentazione, il dolore può scomparire, restituendo una buona qualità della vita sul fronte lavorativo, familiare e sociale. "L'eccesso di ormoni fa crescere la malattia, la malattia provoca infiammazione e l'infiammazione produce più ormoni, ma per combatterla non ci sono cure mediche - spiega la Fondazione Italiana Endometriosi - Si lavora per ridurre i sintomi e in questo senso l'assunzione di integratori come 'food supplement' potenzia gli effetti di una dieta antinfiammatoria. La terapia ormonale in genere dura molti anni con tutti i possibili effetti negativi dell'assunzione, in cronico, degli ormoni, nonchè determinando infertilità durante il trattamento.
“La lotta al fenomeno delle carenze passa anche attraverso il riconoscimento delle necessità di rendere economicamente sostenibili molti farmaci essenziali. Siamo al lavoro su questo aspetto”
La riduzione del rischio di MACE è stata raggiunta indipendentemente dal livello di peso basale, dall'indice di massa corporea (BMI), dalla circonferenza vita e dal rapporto vita/altezza
Allo studio nuovi sistemi di nanoparticelle per contrastare lo sviluppo di biofilm microbici responsabili di gravi infezioni
Prima tranche per la riforma che riguarda milioni di malati
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Il trattamento con ofatumumab fino a sei anni continua a essere ben tollerato con risultati di sicurezza coerenti, a sostegno del profilo beneficio-rischio favorevole di ofatumumab nella SMR
Pubblicate sull’European Journal of Cancer le raccomandazioni stilate da esperti provenienti da 5 continenti e da società scientifiche internazionali
La MIP-C si può sviluppare anche in chi ha avuto il virus lieve
Radiologi e clinici del Policlinico Gemelli hanno ideato un metodo per 'taggare' con una piccola spirale metallica (microcoil) queste lesioni
Di natura infiammatoria cronica e progressiva, è provocata da un “corto circuito” del sistema immunitario. Interessa l’esofago causandone il restringimento. La sua principale conseguenza è che diventa difficile, a volte impossibile, la deglutizione
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